Il significato dei sogni, interpretazione psicologica vs divinatoria
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L’attività onirica è profondamente insita nella natura umana
e fa parte della definizione stessa di uomo. Sin da quando l’uomo è tale, nella
notte dei tempi, si è interrogato sul significato dei sogni e sulla loro
connessione con il mondo reale; nel corso di numerosi millenni, tutte le
civiltà esistite sulla terra (greci, romani, indiani, cinesi, egiziani,
babilonesi, assiri, aztechi ecc) hanno tentato di rispondere a questa domanda,
proponendo una serie di interpretazioni che in alcuni casi sono decisamente
differenti, ma in altri, sorprendentemente simili per popolazioni lontane in
termini di spazio e di tempo.
Origine della oniromanzia
È nata così la divinazione dei sogni, chiamata
oniromanzia, che tenta di discernere l’attività onirica scomponendola in ogni
singolo elemento e dopo cercando di ricomporre le tessere del puzzle, per dare
un significato al sogno e se possibile collegarlo alla realtà delle esperienze
personali. I respondi dell’oniromanzia ricadono spesso sulla sfera spirituale
dell’individuo e si basano sulla connessione con numeri, simboli, emozioni e
luoghi presenti nel sogno, con fatti realmente accaduti o addirittura futuri.
La divinazione dei sogni, quindi, considera l’attività onirica come una porta
aperta su un mondo quasi esoterico, ricco di simbologia, che durante la veglia
ci è precluso in ogni sua forma e indagabile solamente tramite l’oniromanzia.
L’interpretazione che la moderna psicologia, figlia di Freud e di Jung, attribuisce ai sogni si discosta decisamente dalla visione atavica ed esoterista della divinazione. Molto più concretamente, le diverse scuole di pensiero sull’interpretazione dell’attività onirica la riconoscono quasi all’unanimità come fenomeno psichico legato alla fase REM, durante la quale il cervello (solo apparentemente addormentato) conosce una intensissima fase di rielaborazione del vissuto quotidiano; molto spesso dall’inconscio riemergono pensieri e fatti che si mescolano a quelli recentemente accaduti e ciò genera una sorta di confusione, nella quale si intersecano vissuti storici e momenti recenti.
Fino ad arrivare ai giorni nostri
La psicologia e la psichiatria non sono ancora state in grado di
spiegare il significato dei sogni e perché sognare sia così importante, per
l’uomo, da dedicarvi almeno 2 ore a notte, per un totale di 6 anni di sogno
durante tutta la vita. Alcune teorie sostengono che il sogno serva a fissare la
memoria a lungo termine, eliminando ciò che è superfluo e fissando nella
memoria le caratteristiche salienti di ogni pensiero. Si tratta di una
interpretazione radicalmente diversa da quella sostenuta dalla divinazione, ma
in alcuni punti le due teorie si toccano: entrambe infatti credono che nei
sogni riemerga una parte inconscia che durante la veglia rimane sigillata, aprendo
di fatto una porta su una parte della psiche umana che ancora nessuno è
riuscito a discernere.
Nonostante Freud si sia reso conto che il sogno è la
porta per l’inconscio, aprendo di fatto la strada alla disciplina conosciuta
come psicanalisi, si è ancora molto lontani dall’essere in grado di
interpretare correttamente ogni sogno (ammesso che ognuno di essi abbia un
significato concreto) e quindi di scoprire cosa è celato nell’inconscio di
ognuno.
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